Ti aspetterò lungo il
confine,
dove non ci sono più guardie né
steccati,
sopra le alture di Ventimiglia,
tra gli ulivi e i filari,
ed il sole che non ferisce.
E tu forse arriverai,
portando fiori e pane fresco.
Sorridendo,
sorridendomi.
Ti aspetterò lungo le saline,
dove i fenicotteri rosa sono
un manto,
nella piana di Sainte-Marie-de
la mer,
tra i bianchi cavalli di
Camargue,
e un sole che sconvolge.
E tu forse arriverai,
portando pesci e acqua
fresca.
Sorridendo,
sorridendomi.
Ti aspetterò lungo le coste
di Finisterre,
dove le aquile sono sole,
nei dirupi attorno a La
Coruna,
tra fantasmi che non hanno
pace,
e il sole è una speranza.
E tu forse arriverai,
portando percebes e vino di Rias
Baixas.
Sorridendo,
sorridendomi.
Ti aspetterò sotto la rocca
di Gibilterra,
dove un traghetto aspetta l’Africa,
sopra sabbia che fu mista a
sangue,
per un’Europa che non è mai
stata
e il sole è una violenza.
E tu forse arriverai,
portando datteri e malvasia.
Sorridendo,
Sorridendo,
sorridendomi.
(fam, maggio 2013)
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