A mia madre.
Pomeriggi di luce chiara,
chiarissima;
per le stradine del rione,
col pallone sottobraccio,
e la tua voce alle spalle.
In ogni stagione tu c'eri
e ti vedevo!
Ti ho sempre vista!
Ci sei sempre stata!
Anche le nuvole erano nuvole,
bianche e spesse sopra di me,
che ad occhi in sù, le spalle sopra l'erba,
ne disegnavo il profilo
memorizzandolo.
Tu ci sei stata sempre;
ti ho sempre vista,
anche se nascosta per gioco o per pudore!
Correre,correre, correre,
fino a smarrirmi dietro al pallone.
Tu sorridendo di un sorriso caro,
affacciata al balcone.
Nei silenzi irreali
della controra;
solo il battito del cuore che gioca
al pallone,
e di nascosto ti guarda
se indaffarata ti assenti.
Queste cose le serbo nell'anima,
Mamma,
non le ho mai dimenticate.
Viaggiano con i miei anni,
stipati,
in questo bagaglio che porta
la mia vita,
Il mio pallone,
Il tuo sorriso.
(fam)
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