Thokozile
Masipa è giudice dell’Alta Corte di Giustizia del Sud Africa. Donna e di
colore. Nata a Soweto,conosce fin troppo bene l’Apartheid. Nelson Mandela l’ha
prescelta personalmente per l’alto incarico.
Da
mesi è il Giudice di uno dei processi a più alto tasso mediatico: l’omicidio
premeditato di una giovane donna. Imputato del delitto il fidanzato, Oscar
Pistorius.
Thokozile
Masipa ha iniziato a leggere, oggi, il lungo verdetto motivato.
Di
sicuro Oscar Pistorius è stato giudicato
non colpevole (not guilty) per il capo d’imputazione principale: omicidio
premeditato. Forse,domani, giungerà la condanna per omicidio colposo, ipotesi
ovviamente graduata e ben diversa da quanto l’accusa sperava. La pena potrebbe
essere tra i 5 e i 10 anni. Difficilmente toccherà il massimo di 15 anni.
Una
vittoria indiscutibile per la difesa sostenuta dall’eccellente avvocato Barry Roux.
Possiamo
però sin da ora riflettere su alcuni dati:
Il
Giudice Masipa nella lettura del verdetto ha via via escluso alcuni punti che
costituivano, invece, i capisaldi dell’accusa. Spaziando dal dolo eventuale
all’aberratio ictus, con una lezione di Diritto penale davvero meticolosa e
convincente , ha finito per affermare che “l’accusa non ha fornito prove
convincenti per affermare l’esistenza di una volontà di uccidere”.
Già,
perché secondo principio di civiltà deve essere l’accusa a fornire tale prova,
in difetto l’imputato non può essere condannato e la difesa vince.
Il Giudice non può “puntellare”
il lavoro dell’Accusa.
Vige un sistema secondo il quale il Giudice è realmente
terzo ed equidistante dagli avvocati di accusa e difesa. Imparziale. Osserva,partecipa
silenzioso (salvo vigilare sulla correttezza dell’operato delle parti) e poi
trae le sue conclusioni motivandole.
Questa sua “alterità”
rispetto ai “contendenti” non è nemmeno messa in discussione tanto è acquisita
al patrimonio del processo tipicamente accusatorio.
Insomma, non troverete mai un giudice Masipa nelle aule di Giustizia italiane. Né Thokozile Masipa si sognerebbe di venir mai in Italia a fare il giudice!
Insomma, non troverete mai un giudice Masipa nelle aule di Giustizia italiane. Né Thokozile Masipa si sognerebbe di venir mai in Italia a fare il giudice!
In Italia il Giudice fa la stessa carriera dell’accusatore.
In Italia il Giudice è a sua volta giudicato da un organo di auto-governo dove
può sedere chi ,di mestiere, fa l’accusatore. Insomma una cosa innaturale per
le abitudini del giudice Masipa!
Quando, giovani avvocati, salutammo l’avvento del nuovo
codice di procedura penale ci immaginammo qualcosa di simile a quanto accade
nei processi di tipo accusatorio (l’accusa e la difesa hanno pari potere
davanti al giudice che decide in autonomia).
Illusi! Non facevamo i conti con questa “consanguineità ideologica”
tra Giudice e Accusatore. Il risultato è un processo che pure ispirato ,ora, costituzionalmente
alla “parità della armi” continua ad essere sostanzialmente condizionato da
questa “consanguineità ideologica” tra chi accusa e chi decide. Spesso, il
Giudice supplisce alle carenze dell’accusa. Il risultato è che il processo
viene sottratto alle parti e diventa il processo del Giudice. O del Giudice che
supplisce alle lacune dell’accusatore.
Chiunque, in questo Paese, debitamente informato del nostro
sistema processuale penale lo respingerebbe come ingiusto già da queste
considerazioni basilari.
Forse la colpa è di noi giuristi che non siamo riusciti a
far capire , alla gente comune, questa dicotomia di fondo: il giudice che deve
essere imparziale appartiene allo stesso genus dell’accusatore. Infatti, chi
mai potrebbe accettare la giustezza di tale soluzione?
Nella speranza che un giorno anche il nostro sistema
processuale acquisisca i rudimenti minimali che connotano un processo “giusto
ed equo” limitiamoci a vederlo
realizzato in casa d’altri. Ad esempio
in Sud Africa, da una Giudice donna e di colore per la quale è naturale essere
“terza ed imparziale” in un processo realmente accusatorio.
avv.Francesco Antonio Maisano
Chiaro, completo, amaro.
RispondiEliminaCome sempre direi.