Un Papa che se ne va,prima della
morte.
Ci sono avvenimenti nella storia
dell’Umanità che ci lasciano spiazzati, ancor di più quando,rispetto ad essi,
non abbiamo il termine di paragone esperienziale, il precedente al quale richiamarci.
Fatti talmente innovativi (rectius:originali) che finiscono per essere vissuti,
in prima battuta, con tutta la forza dell’impatto senza protezione.
Per me questo è stato, oggi ,l’annuncio
della rinuncia di Benedetto XVI al soglio pontificio. Le sue annunciate “dimissioni”
per il prossimo 28 febbraio sono state un colpo senza alcuna cortina difensiva.
Un colpo assestato e incassato in pieno.
Premetto che amo questo Papa come
può amarlo solo un teologo. Joseph Ratzinger è uno studioso attento e carismatico
della Storia della Chiesa. Autore di opere mai di maniera, mai banali.
Intelligente esegeta del “Cristo storico”, dotato di scrittura brillante,
comunicativa e ricca di spunti per la riflessione e lo studio.
Le “dimissioni di un Papa” sono ,
di primo acchito, concettualmente improponibili. Il detto “morto un Papa se ne
fa un altro” è talmente comune da
diventare ,nella sua ricorrenza, vera e
propria parafrasi utilizzabile per significare che la vita continua
ma,anche,che solo la morte si porta via un Papa.
Oggi con Benedetto XVI facciamo i
conti con l’esatto contrario del secondo segmento assiomatico: un Papa se lo
porta via anche la sua stessa volontà, non occorre attenderne la morte.
Dire che tutto ciò è normale è ,ovviamente,impossibile.
Non è normale. Non solo, non è neanche facilmente comprensibile.
Le prime motivazioni che lo
stesso Benedetto ha evidenziato sono “l’età avanzata” (86 anni..) e “lo stato
di salute”.
Chiaro che l’età di per sé stessa
poco dice visto che solitamente “si muore da Papa”, ma anche lo stato di salute
non appare , ora che le immagini scorrono sui Tg di tutto il mondo, come quelle
che, senza andare molto indietro nel tempo, erano i fotogrammi della evidente sofferenza
di Giovanni Paolo II°.
Da cattolico non posso che
fermarmi,però, sul limite stesso del rispetto. Rispetto per questa decisione
così ..originale. Per noi credenti e osservanti, il Papa agisce con l’assistenza
dello Spirito Santo. Lo Stesso Spirito Santo che certamente restò accanto al
primo papa,Pietro, durante il martirio sulla croce romana c’è da augurarsi sia
stato oggi accanto a Benedetto, asseverando la sua scelta.
E’ questo che si chiede a noi cattolici.
Non solo il rispetto per il gesto di libertà dell’ uomo, ma, di più, la totale rimessione (da rimettersi..)
alla volontà dello Spirito. Speriamo,pertanto, che Benedetto sia stato e sia
assistito dallo Spirito del Padre. A noi la grazia dell’umile preghiera per noi
ma anche per lui, per l’uomo Joseph Ratzinger.
francesco antonio maisano
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