venerdì 13 dicembre 2013

Il giornalista della Procura.



Il giornalista della Procura è una specie tipicamente italica. Lo si può riconoscere facilmente, all’inizio di un processo penale di rilievo, non tanto da come si abbiglia quanto da come si muove. Sempre un passo dietro al Pubblico Ministero. Talvolta parallelamente all’avvocato di Parte Civile. il giornalista della Procura ha sempre un taccuino aperto per non lasciarsi sfuggire nemmeno un anelito del rappresentante della Pubblica Accusa o di quella privata; vuoi mai che questi starnutiscano e si finisca col perdere qualche umore investigativo degno di rilievo? Non sia mai!
Il giornalista della Procura guarda con malcelata diffidenza l’avvocato della difesa. Una volta finito il suo lavoro di raccolta delle informazioni ufficiali, quando non abbassa gli occhi al passaggio de difensore, gli agita contro il lapis smozzicato e scandisce: “il suo assistito si dichiara colpevole, vero?”
Ma questo solo nei giorni dispari. Solitamente al passaggio dell’avvocato difensore del “Mostro”, il bravo giornalista della procura volge altrove lo sguardo fingendo di aggiustarsi il bavero della giacca stazzonata.
Esiste poi una  variante del giornalista della procura, il giornalista della procura finto tonto.
E’ quello che una volta confezionato il suo “pezzo” in purissimo stile accusatorio, chiama al telefono il difensore del “mostro” solo per avere conferma di qualche dettaglio che magari non trova nei suoi appunti.
Se per caso ti lasci andare con questa sottocategoria, quanto gli dirai sarà rimodellato secondo la funzionalità del suo progetto iniziale che resta sempre quello: “dagli addosso all’imputato!”
Alcuni esperti della fauna giustificano questo esemplare sostenendo che “se fosse diverso il suo comportamento dalle procure non avrebbe più una notizia una!” E quindi sarebbe una questione di sopravvivenza.
E in tempi di d crisi con la sopravvivenza del posto di lavoro non si scherza!
Pazienza se nella cultura anglosassone avvocato dell’accusa e avvocato della difesa godano della stessa considerazione, in assoluta parità davanti al giudice terzo (che ,peraltro, non rilascerebbe una dichiarazione manco sotto tortura! ).

Noi mica siamo in Inghilterra! Per noi, Albione, era e resterà sempre e solo perfida, anche (soprattutto!) quando s’impiccia di cronaca giudiziaria!


francesco antonio maisano 

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