Doveva Morire! (fam)
Uno dei terreni (o per meglio
dire,territori..) sui quali lo scontro tra le diverse culture si è sempre
scatenato è quello della responsabilità della condanna a morte di Gesù di
Nazareth.
Chi ebbe la responsabilità di
quella condanna?
Chi ne fu l’artefice?
A chi,insomma,ascrivere il “peso”
di una sentenza finale che gran parte del mondo percepisce come ingiusta?
Evidentemente non esiste una
risposta univoca, altrimenti non si spiegherebbe come mai gli stessi
Evangelisti “sfumano” i loro bersagli diversificando il giudizio di
responsabilità.
Matteo, giudeo che scriveva (in
aramaico) per i giudei, non esita a responsabilizzare, in modo diretto e forte,
non solo il Sinedrio ma tutto il popolo ebraico, reo di aver chiesto che il
sangue del Cristo cadesse addirittura sulle generazioni a venire; Giovanni offre una “rilettura” di Pilato in
chiave quasi assolutoria. E’ Giovanni che ci tramanda la famosa risposta che
Gesù diede a Pilato negli ultimi momenti nei quali i due stettero faccia a
faccia: “…chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande”(Gv19,11).
E’ sicuramente materia da
maneggiare con grande prudenza. Senza mai dimenticare che un’interpretazione
distorta è stata presa a pretesto addirittura per la persecuzione di un intero
popolo. Ma è un terreno sul quale le omissioni potrebbero essere esse stesse
colpa.
Il sistema giudiziario giudaico
nel 33/36 d.C. non prevedeva l’esecuzione della pena capitale. O,per meglio
dire, il potere di infliggere la pena di morte era riservato alla sola autorità
romana,quale forza occupante.
Conosciamo storicamente l’uso
della lapidazione, ma a quei tempi era piuttosto una reazione immediata della
gente in caso di flagranza di “delitti religiosi” quali la bestemmia e l’adulterio.
Gesù doveva essere in primis
processato, attesa la mancata flagranza,
e l’eventuale condanna capitale non poteva che essere deliberata ed eseguita
dall’autorità romana. Su questo nessun dubbio è consentito.
Premettiamo,allora, che la
richiesta di condanna a morte giunse sicuramente dai presenti (la folla..) che
fronteggiava Pilato nel pretorio.
E’ la folla che chiederà il rilascio di Barabba e griderà con forza “Cucifige!”.
E’ la folla che chiederà il rilascio di Barabba e griderà con forza “Cucifige!”.
Certo non tutta Gerusalemme ma coloro
che accolsero il prevedibile invito di Caifa e degli altri notabili del
Sinedrio (la claque,diremmo oggi). Diversamente non si capirebbe come tutta una
città che, appena una settimana prima, aveva Osannato Gesù (“Osanna,Figlio di Davide!”)che
percorreva le strade a dorso di Mulo gii si fosse rivoltata contro volendolo
morto.
Fatta questa necessaria puntualizzazione
occorrerà chiedersi se il Governatore romano, Ponzio Pilato, avrebbe potuto
salvare la vita dell’ imputato eccellente.
In teoria sì, In pratica no!
A seguire i Vangeli, Pilato tentò
sicuramente di “allungare il brodo” (come diremmo oggi).
Temporeggiò,trattò,lusingò (l’invio del prigioniero da Erode Antipa costituì
sicuramente un tentativo di aggirare la caparbia del Sinedrio). Ma il punto di
non ritorno fu costituito dalla frase che la folla gli urlò contro:
“Se liberi costui non sei amico
di Cesare!” (Gv,19,12).
Immaginiamo la situazione:
L’autorità territoriale di
Giudea, il Governatore Ponzio Pilato, messo lì dall’impertaore Tiberio
(Cesare,appunto) viene accusato dalla folla di Alto Tradimento se si ostinerà
ancora a voler difendere un bestemmiatore sconosciuto.
Davanti a tali argomenti nulla
avrebbe potuto fare Pilato. Nulla di diverso da quello che fece.
Ma Gesù avrebbe potuto veramente
salvarsi?
Crediamo che la risposta corretta
a tale domanda debba essere negativa.
Gesù avrebbe potuto salvarsi solo
a condizione che “il calice gli fosse passato davanti” senza essere bevuto. Ma
quel-
l’ amaro calice da bere era il
prezzo per il riscatto dell’intera umanità e andava bevuto.
L’obbedienza di Gesù alla volontà
del Padre era il cardine ineludibile; i comportamenti degli uomini furono sicuramente importanti eppure ,al contempo, consequenziali
segmenti di un piano che trascendeva il loro potere.
Gesù doveva morire!
Ma gli uomini nulla opposero con
il loro libero arbitrio.
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