Conobbi Lucio Dalla quando arrivai a Bologna,giovane procuratore legale nel 1985.
All’epoca anche lui amava i sigari Avana, una passione comune che me lo fece conoscere. Preferiva i Bolivar, un sigaro forte come la sua Musica.
Di tanto in tanto ci vedevamo lungo la D’Azeglio pedonale e scambiavamo quattro chiacchiere.
Lo ritrovavo spesso alle Eolie, d’estate, Amava quelle Isole e la cucina di un’amica comune, la Neva al Barbablù.
Ci incrociavamo spessissimo a Messa la Domenica. O alla Chiesa dei Celestini o in San Petronio a mezzogiorno.
Lucio preferiva starsene appartato vicino ad un altare secondario, nascosto alle gente. Aveva il pudore di non disturbare e non voleva essere strumento di distrazione per gli altri.
Prendeva la Comunione per primo e sgattaiolava via. Spesso lo vedevo inginocchiato dietro la grata attigua alla sacrestia, ai Celestini. Concentrato. Quasi dolente.
Lucio aveva grande spiritualità e un Amore profondo per la liturgia e l’essenza del Cristianesimo.
So già dove può essere adesso che scrivo. E non è una vaga idea,la mia.
Ciao Lucio, ti splenda la Luce del Signore!
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